Persone

Recruiting innovativo contro la carenza di collaboratori

15 Novembre 2024

Una nuova frontiera per il reclutamento: formare il personale dove la demografia offre maggiori possibilità. L'esperienza di Randstad Italia in Africa.

L’inverno demografico che ha colpito l’Europa e anche l’Alto Adige porta con sé anche la difficoltà di trovare personale per far crescere le imprese o, solamente, per riuscire a coprire le posizioni di chi va in pensione. Innovare dentro e fuori l’azienda è indispensabile per affrontare tale sfida. Un esempio arriva da Randstad Italia, talent company leader nel settore delle risorse umane, che ha avviato un progetto pluriennale per formare personale laddove i giovani sono molti e la demografia offre quindi maggiori chance. Abbiamo approfondito il tema con due rappresentanti di Randstad: Roberto Meneghello, Talent mobility & Cross-boarding Manager e Carlo Benuzzi, Area Manager.

Da quali considerazioni siete partiti e come avete impostato la vostra attività in Africa?

Carlo Benuzzi

In Italia e in Alto Adige ci sono due fattori oggettivamente riconosciuti da cui siamo partiti: ci sono sempre meno nascite e molti giovani vanno all’estero. Il solo reclutamento in loco non potrà più bastare per poter trovare le figure professionali necessarie. Abbiamo quindi pensato di attivare progetti di mobilità da altri Paesi e continenti. Cinque anni fa, ad esempio, lo abbiamo fatto in Romania per l’ambito sanitario. Ora ci siamo concentrati sull’Africa.

Che tipo di formazione viene realizzata in loco?

Abbiamo siglato delle partnership con enti di formazione, referenziati dalle istituzioni italiane e locali, per mettere a terra progetti di reclutamento e formazione all’estero. Siamo presenti ad esempio in Marocco, Egitto, Ghana, Camerun, Zambia e Kenya e, in prospettiva, stiamo valutando delle partnership anche in Etiopia e Tunisia. I percorsi formativi proposti ai talenti selezionati da Randstad prevedono: 200 ore finalizzate, in primis, all’apprendimento della lingua italiana, elementi sull’educazione civica e cultura italiana, salute e sicurezza ed infine alcune ore professionalizzanti. Alla fine del percorso formativo, chi lo completa, acquisisce una conoscenza di lingua italiana pari alla certificazione A2, se non in alcuni casi superiore.

Che tipo di figure professionali formate?

Roberto Meneghello

Dalla fine dell’anno scorso, il focus ha riguardato talenti del  settore edile, della sanità e della metalmeccanica. Abbiamo previsto per quest’anno 9 programmi sui due settori, per un totale di 180 persone da formare. Nel 2025 puntiamo a diverse centinaia di persone, anche per livelli di alta qualificazione. Ad esempio in Kenya, dove il sistema universitario risulta di ottimo livello, vengono formati futuri tecnici ingegneri. In generale, le figure più ricercate sono operai specializzati elettricisti, operatori per macchine di movimento terra, manutentori meccanici, operatori specializzati CNC, infermieri ed in prospettiva lavoreremo anche sul settore della meccatronica.

Come vengono coinvolte le imprese che necessitano delle figure formate?

Le imprese che sono interessate possono decidere se essere coinvolte alla partenza del progetto, circa 6 mesi prima che il corsista arrivi in Italia, o durante progetti già avviati da Randstad su candidati selezionati attraverso un proprio team di specialisti. La selezione dell’azienda cliente viene fatta invece on line, anche con l’ausilio di un interprete dove necessario, o nel luogo in cui si tiene la formazione all’estero.

Perché un lavoratore/una lavoratrice dall’Africa sceglie l’Alto Adige e non il Medio Oriente?

L’appeal maggiore che possono offrire le imprese italiane consiste nel poter offrire una esperienza professionale sicuramente più interessante e con prospettive di crescita a lungo termine, opportunità che in altri paesi difficilmente riescono ad ottenere.