Polveri di metallo per stoccare l’idrogeno
Un serbatoio speciale realizzato con le polveri di metallo per stoccare l’idrogeno è la nuova tecnologia a cui sta lavorando la GKN Sinter Metals di Brunico. Un’innovazione che può dare un grande contributo alla sostenibilità ambientale.
L’idrogeno si sta sempre più affermando come una delle fonti energetiche del futuro. I vantaggi sono molteplici, ma ci sono anche alcuni problemi da risolvere. Lo stoccaggio sicuro e a temperatura ambiente è tra questi. A Brunico, nello stabilimento della GKN Sinter Metals, ingegneri e tecnici ci stanno lavorando da anni. Nel paese di Predoi, in valle Aurina, nel 2019 è stata inaugurata la prima casa a idrogeno (leggi qui il nostro articolo). Da allora il team di ricercatori di Brunico di strada ne ha fatta parecchia. “Tanto che – racconta Gottfried Rier, Chief Technology Officer di GKN Powder Metallurgy – il team è cresciuto molto. Dalle 5 persone del 2019 siamo passati alle attuali 50 e la prospettiva è di allargarlo ulteriormente nei prossimi mesi”.
Un serbatoio speciale: compatto e sicuro
Alla base della ricerca c’è uno speciale serbatoio realizzato con le polveri di metalli che è in grado di stoccare l’idrogeno che può poi essere utilizzato come fonte di energia per gli usi più diversi. “Il serbatoio che abbiamo realizzato a Brunico – prosegue Rier – inizia a sviluppare la massima efficacia a partire da una capacità di stoccaggio di 250 KW. Presenta diversi vantaggi: rispetto ad altri serbatoi è molto compatto e garantisce uno stoccaggio sicuro dell’idrogeno perché è efficace anche con una pressione bassa e temperature attorno ai 20 gradi. Il suo utilizzo è inoltre garantito per decenni e lo stesso stoccaggio risulta molto efficiente nel lungo periodo. Infine, il serbatoio è completamente riciclabile una volta terminato il suo ciclo di vita”.
Utilizzo pratico: uffici, case, fabbriche e mezzi di trasporto
Tra le tante applicazioni pratiche del sistema, Rier ne elenca in particolare alcune. “L’utilizzo di energie rinnovabili all’interno degli edifici, l’utilizzo nella produzione industriale o anche come sistema di emergenza in caso di interruzioni di corrente, i trasporti attraverso l’uso dei serbatoi sui diversi mezzi”. La tecnologia può servire soprattutto in contesti isolati, dove è poco efficiente realizzare linee elettriche. Non sorprende, a questo proposito, che le sperimentazioni riguardino in questo momento rifugi di montagna o comunque edifici e case che si trovano in aree meno sviluppate dal punto di vista infrastrutturale.
L’Alto Adige come centro di competenza
Interessante, per l’Alto Adige come business location, è che lo stabilimento di Brunico è quello capofila per lo sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno portate avanti dalla multinazionale GKN. Inoltre, al progetto hanno collaborato altre aziende locali come Elpo o Mader. “Siamo convinti che l’idrogeno sia il futuro. Se attualmente abbiamo realizzato 16 sistemi di stoccaggio a livello mondiale tra Europa, Stati Uniti e Australia, entro il 2023 contiamo di arrivare a un centinaio allargandoci anche ai mercati di India e Cina”, annuncia Peter Oberparleiter, Chief Executive Officer di GKN Powder Metallurgy. “Crediamo – prosegue Oberparleiter – di poter dare un contributo importante anche a livello di sostenibilità ambientale. Il nostro serbatoio funziona con energie rinnovabili, è completamente riciclabile e apre le porte ad un sistema di approvvigionamento energetico neutrale rispetto alle emissioni di CO2”.