Aziende

La rivoluzione degli schermi intelligenti

28 Febbraio 2023

Il mercato del Digital Signage è in grande crescita. Acs è attiva nel settore con ottimi risultati

Immaginate degli schermi intelligenti. Che grazie a un software vi permettano di scoprire le caratteristiche di prodotti complessi. E di ritagliarvi un’auto o una polizza assicurativa sulla base delle vostre particolarissime esigenze. Insomma, una sorta di prodotto virtuale da indossare come un abito prima di capire se fa al caso vostro. Ecco, perché ciò accada, occorre capire cosa significa Digital Signage. Un mercato in fortissima crescita in Italia e nel mondo che usa l’arte del digitale per trasformare il vecchio depliant cartaceo in una esperienza a tutto tondo per il cliente. ACS Data Systems con il marchio INFINITYS (e il software proprietario ANIMA) è attiva in questo mercato. ACS è da 35 anni sul mercato e ha 7 sedi: quella storica a Bressanone, e quelle di Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Venezia e Milano e come gruppo occupa oltre 400 addetti. Abbiamo parlato dell’evoluzione del settore con Michele Kerschbaumer, Head of Digital Signage di ACS Data Systems.

Cosa è il Digital Signage?

Michele Kerschbaumer

Di fatto è una evoluzione della cartellonistica e della informazione con brochure attraverso la digitalizzazione. Le informazioni che prima erano statiche diventano dinamiche e soprattutto vengono disegnate sulle esigenze del cliente. Per comunicarle si usano monitor di varia grandezza dentro i negozi, le concessionarie di auto, le farmacie o le agenzie di assicurazioni. Per far sì che il cliente interagisca con i prodotti e li possa sperimentare in prima persona prima di acquistarli.

Perché, nell’epoca dei social, si sta sviluppando un sistema come questo?

La comunicazione retail è sempre più mirata e il Digital Signage si rivolge al cliente con un dialogo uno a uno, con una forte attenzione all’ascolto reciproco, mentre i social sono di fatto piazze vuote in cui tutti parlano e nessuno ascolta. In secondo luogo, il mondo del retail sta cambiando. Ci sono sempre meno punti vendita tradizionali e sempre più flagship store, dove al cliente si vuole presentare una esperienza e non un prodotto. Se guardiamo alle case automobilistiche con cui collaboriamo, la tendenza è di aprire dei negozi con all’interno tre auto e 50 monitor per consentire al cliente di vivere il marchio configurandosi l’autovettura. E qui arriviamo noi.

In che senso?

Attraverso il nostro software progettato in casa, un prodotto Made in Alto Adige, possiamo personalizzare gli schermi, che vengono forniti dal nostro partner Samsung, in base alle esigenze del committente. Che nel nostro caso sono, ad esempio, Cupra, Officine Panerai, Generali. Per i quali stiamo allestendo i punti vendita in Italia e nel mondo.

La divisione Digital Signage come si è sviluppata?

Nata per rispondere alle esigenze della gestione code di Volksbank, la divisione è partita 10 anni fa con 3 persone e ora ne occupa 35, è cresciuta molto. L’obiettivo è di arrivare al raddoppio del personale nei prossimi anni. Alla base c’è la filosofia di ACS di voler avere sempre il controllo in casa sul software e anche nel Digital Signage è stato così. Il nostro reparto è ad altissima specializzazione ed è una sorta di azienda dentro l’azienda. Abbiamo competenze che vanno dai consulenti commerciali per lo sviluppo dei progetti, agli sviluppatori di risorse, project manager che seguono cantiere e installazione, installatori, responsabili post-vendita e della gestione amministrativa dei progetti. ANIMA, il software proprietario di ACS per il Digital Signage si è fatto strada perché innovativo: ha iniziato a usare l’ambiente cloud quando nessuno ne parlava, 6 anni fa. Inoltre: si rivolge ai content manager e non agli ingegneri delle aziende, è quindi semplice da usare.

La sede di Acs Data Systems

Le ricadute del Digital Signage sono misurabili per i committenti? E che cosa chiedono al fornitore?

Per essere un attore del Digital Signage occorre essere consapevoli che chi fa investimenti in tecnologia vuol avere un ritorno e avere un controllo di questo ritorno. Che quando si lavora per grandi brand bisogna avere un progetto di sostenibilità energetica sui consumi con prodotti di alta qualità. E mettersi dalla parte del committente e aiutarlo a vendere di più, riuscendo a posizionare meglio il prodotto e a ingaggiar di più i clienti. Per esempio abbiamo sviluppato una modalità quasi unica per cui un monitor in vetrina tramite un qr code viene telecomandato dal cellulare del cliente per configurarsi il prodotto. La misurazione dell’incremento delle vendite parla di un aumento di circa il 20/25% del fatturato per un negozio che adotti un sistema di Digital Signage ben studiato.

In quali settori trova applicazione?

Nei mondi dell’automotive, della moda, turistico, bancario, energia, trasporti per il rapporto con i clienti e utenti. Ma anche negli ospedali per la gestione code. Inoltre nell’ambito corporate, con la diffusione sempre maggiore delle bacheche di impresa. Il Digital Signage è stato una forte innovazione. Ha cambiato la velocità per portare un messaggio da A a B rispetto alla cartellonistica, è più sostenibile (meno stampati e meno viaggi per distribuirli), consente di rendere dinamico il messaggio.