Germania terra d’elezione per l’export
Circa un terzo delle esportazioni altoatesine finiscono a Berlino. Un mercato fondamentale per tutta Italia
Circa un terzo di tutte le esportazioni altoatesine finiscono in Germania. Gli ultimi dati, relativi al secondo trimestre del 2023, lo certificano. Nonostante un calo dell’export verso Berlino, dovuto al rallentamento dell’economia tedesca, il valore delle merci e dei servizi altoatesini acquistati dalla Germania è stato pari a 513,6 milioni di euro. Si tratta del 30,8% del totale dell’export che nel periodo marzo-giugno 2023 ha toccato il miliardo e 667 milioni di euro (in lieve calo dello 0,7% sullo stesso trimestre del 2022). Il secondo mercato di sbocco è molto lontano da queste cifre: si tratta dell’Austria con il 9,7%, davanti agli Usa terzi, con il 7,4%. La Germania si conferma quindi motore per l’export altoatesino.
Manifattura protagonista
Pur in calo di circa 21 milioni sul secondo trimestre del 2022, il periodo marzo-giugno di quest’anno vede un export superiore abbondantemente superiore ai 500 milioni di euro e quindi anche al secondo trimestre del 2021 quando si erano toccati i 478 milioni di euro. A fare la parte del leone sono i prodotti delle attività manifatturiere: ammontavano a 399,6 milioni di euro di export nel secondo trimestre 2021, 451,5 milioni di euro un anno dopo, per scendere a 438,7 milioni di euro nei secondi tre mesi del 2023. L’industria manifatturiera rappresenta dunque l’85% dell’export altoatesino verso la Germania.
Il semestre rimane in crescita
Il buon andamento del primo trimestre 2023, in ogni caso, consente al primo semestre di far segnare un andamento in crescita. Nel periodo gennaio-giugno l’export ha fatto segnare un dato record, pari a 1 miliardo 66 milioni di euro in aumento dell0 0,4% rispetto al miliardo e 61 milioni di un anno prima e dell’11,2% sul primo semestre del 2021. Se guardiamo al 2022, ultimo anno completo, l’export è salito a 2 miliardi e 89 milioni, in crescita del 10,5% sul 2021.
Interscambio italiano a 168 miliardi di euro
La Germania è fondamentale anche per l’economia italiana nel suo complesso. L’export nel 2022 si è attestato a 77,5 miliardi di euro (erano 10 miliardi in meno nel 2021). L’interscambio complessivo l’anno scorso ha superato i 168 miliardi di euro contro i 142,6 del 2021 e i 116 del 2020 (anno condizionato negativamente dagli effetti del Covid).
Il ruolo decisivo dell’industria
Più della metà del valore totale dell’interscambio, storicamente, è rappresentato da settori manifatturieri. Tanto nell’export quanto nell’import, siderurgia, chimico farmaceutico, macchinari e mezzi di trasporto rappresentano il fulcro dei rapporti economici tra Italia e Germania. L’interscambio Italia-Germania si è accresciuto negli anni: un’interdipendenza reciproca che ha il suo fulcro proprio nel settore manifatturiero, che vale oltre la metà del valore totale degli scambi.
Forte il legame Italia-Germania, l’Alto Adige un ponte
Le interconnessioni economiche tra i due Paesi sono molto forti e non si limitano all’interscambio commerciale e in questo senso l’Alto Adige è sempre stato un ponte tra i due territori, anche sotto il profilo economico e di impresa. La Germania è il primo Paese straniero in Italia per numero di imprese (1.712, con un 14% circa delle quali in Trentino-Alto Adige), il terzo per fatturato (95 miliardi di euro). Una presenza massiccia, che si basa su aziende fortemente integrate nel tessuto produttivo italiano e nei territori. Tra il 2015 e il 2019 è sceso il numero di imprese a controllo tedesco, mentre sono aumentati fatturato generato e le persone occupate (oltre 192.000): un segnalo chiarissimo di una crescita qualitativa centrale tanto per l’Italia quanto per i rapporti tra Italia e Germania sempre più fortemente collegate.