Fulmine con “targa” bolzanina
Lo sprinter Filippo Tortu è l’italiano più veloce di sempre. “Merito anche dei miei allenamenti hi-tech”, dice. Che sono targati Microgate e, quindi, made in Bolzano.
22 giugno 2018: sulla pista di Madrid il ventenne velocista sardo Filippo Tortu corre i 100 metri in 9’99”. E’ il primo italiano a riuscire a rimanere sotto i 10 secondi, il terzo bianco di sempre. Merito di una classe innata, ma anche di ore e ore passate ad allenarsi e migliorarsi. Grazie anche a strumenti sempre più hi-tech, come lo stesso Tortu ha raccontato a Corriere Innovazione: “Qualsiasi tecnologia che ci consenta di perfezionare la tecnica di corsa è accolta e utilizzata a questo scopo. Assieme al mio allenatore e al mio preparatore abbiamo ad esempio svolto dei test con dispositivi della Microgate in grado di valutare le mie caratteristiche di corsa, il tempo di contatto a terra dei piedi, il tempo di volo, la lunghezza della falcata, le frequenze e la velocità”, spiega lo sprinter.
“La mia tecnica di corsa è fondamentale e cerco di migliorarla anche grazie alla tecnologia” – Filippo Tortu
I suoi successi sono quindi anche frutto della tecnologia “made in BZ” sviluppata dalla Microgate, azienda fondata nel 1989 dai fratelli Vinicio e Roberto Biasi. A raccontarci come funzionano gli apparecchi hi-tech ideati nella zona industriale di Bolzano Sud è Marco Daprà, responsabile commerciale dell’impresa altoatesina. “I nostri strumenti – spiega – servono a ottimizzare i movimenti e quindi a renderli il più efficienti possibile. I principali strumenti per questo settore di applicazione sono Optojump Next, Gyko e la famiglia Witty e consentono di seguire un protocollo di monitoraggio dell’atleta che parte dalla mobilità articolare sino ad arrivare ai processi cognitivi, passando per funzionalità, stabilità, forza e coordinazione anche per azioni molto specifiche dello sport praticato”.
Ciò che accade in pratica è che i vari sistemi consentono di valutare diversi aspetti dello stesso movimento. I dati raccolti permettono poi di perfezionarlo. Spiega Daprà: “Prendiamo l’esempio dello sprint sui 100 metri. Nella ricerca dell’ottimizzazione della performance, la prova viene suddivisa in diverse fasi: accelerazione massima (i primi passi) con fondamentale spostamento del centro di massa, seconda fase di accelerazione fino circa ai 30 metri, poi fasi di mantenimento con leggera decelerazione finale. Ogni singolo passo e movimento vengono monitorati nel corso di tutta la prova attraverso la misurazione di tempi di contatto, tempi di volo, accelerazione, lunghezza, simmetria, movimento del busto e al fine di massimizzarne l’efficienza. I risultati ottenuti consentono di avere una foto chiara dell’atleta, individuandone le caratteristiche specifiche e mettendo le basi per una più precisa programmazione dell’allenamento. Spesso gli strumenti vengono utilizzati anche in sede di lavoro con l’atleta, e non solo di diagnostica, come feedback in tempo reale: ciò consente di far capire e percepire allo stesso atleta dove e come modificare ed ottimizzare uno specifico gesto”.
Nel lavoro della preparazione fisica, si cerca di monitorare e lavorare a 360 gradi. “E’ fondamentale – prosegue Daprà – interpretare il movimento non solo in termini di funzione e forza ma anche del processo di attivazione neuromuscolare: il movimento è il risultato di un complesso processo attuativo e cognitivo. Su queste basi abbiamo sviluppato una proposta tecnologica in grado di supportare la preparazione fisica in diversi ambiti. Nel mondo dello sport d’elite, ma non solo, vengono sempre più integrati metodi di allenamento cognitivo all’interno di lavori di allenamento più classici. Ogni prestazione sportiva mette l’atleta di fronte a condizioni stressanti ed esigenti da superare; le risorse utili a tal scopo non sono solo di carattere fisico-meccanico ma necessitano di una vasta gamma di funzioni cognitive come la velocità di apprendere e processare informazioni, la modularità di gestione e l’attenzione. Ecco perché da alcuni anni Microgate ha avviato una collaborazione con il professor Michael Merzenich – uno dei padri fondatori del concetto di neuroplasticità -, specialista in questo ambito a livello mondiale. Microgate ha integrato alcuni degli esercizi cognitivi scientificamente validati all’interno dei propri sistemi, proponendo una soluzione che abbina l’analisi e l’allenamento di un particolare gesto motorio in combinazione a stimolazioni cognitive specifiche: cognition in motion” .
“Per un movimento perfetto ogni singolo elemento del corpo deve lavorare in sintonia, come in un’orchestra” – Marco Daprà
Per un movimento perfetto, spiega Daprà, ogni singolo elemento del corpo umano deve lavorare in sintonia, come in un’orchestra. Per questo l’allenamento è decisivo. O per dirlo con le parole di Tortu: “L’accuratezza per un velocista è fondamentale, perché anche un solo centesimo può fare la differenza. Lo scorso anno mi sono allenato circa 600 ore per correre poi complessivamente in tutte le gare solo 100 secondi”.