Export, tutte le strade passano dal Brennero
Dal Passo tra Italia e Austria circola, tra strada e ferrovia, un quarto dell'intero traffico merci transalpino. Una via di comunicazione sempre più importante
Basterebbe una cifra per dare l’idea dell’irrinunciabilità del Brennero come via di comunicazione europea. Attraverso il passo tra Italia e Austria passa oltre un quarto dell’intero traffico merci transalpino. In numeri ancora più concreti si tratta di un totale di 53,7 milioni di tonnellate di merci che transitano annualmente. Di queste circa tre quarti, pari al 74% e a 39,9 milioni di tonnellate ricorre alla strada. Il resto, pari al 26% e a 13,7 milioni di tonnellate viene trasferito tramite la ferrovia.
Export decisivo per la crescita, Brennero decisivo per l’export
L’Italia è un Paese privo di materie prime. Le importa per trasformarle e produrre beni finali, che viaggiano verso i mercati esteri. Con l’esclusione dei prodotti petroliferi, di tutto l’import/export dell’Italia con il mondo pari a 266 milioni di tonnellate, il 60% circa si svolge con i Paesi europei e deve passare per l’arco alpino. I valichi alpini rappresentano dunque la connessione fisica tra i mercati produttivi e di consumo, italiani ed europei. Lo sviluppo economico dopo la Seconda Guerra mondiale dimostra una proporzione tra crescita del trasporto merce (per tutte le modalità) nell’ordine di 2-3 volte rispetto alla crescita del Pil nazionale, principalmente per l’effetto trainante dell’interscambio con l’estero. Questa dinamica è sostanzialmente estendibile a tutti i Paesi dell’Ue. L’export italiano nel 2022 ha raggiunto quota 624 miliardi di euro, quello altoatesino i 6,7 miliardi di euro, due cifre record e che rappresentano rispettivamente il 37% e il 27% circa dei Pil nazionale e provinciale.
Alpi cerniera tra diversi territori
Le alpi sono dunque un elemento strategico di cerniera tra diversi territori. I principali passaggi per il traffico delle merci lungo l’arco alpino sono sette: Ventimiglia, Frejus, Monte Bianco, Sempione e San Gottardo, Brennero e Tarvisio. Due dei quali, il valico del Monte Bianco e quello del Sempione, sono rispettivamente solo autostradale e solo ferroviario. Gli altri cinque sono percorribili sia su gomma sia su treno. A seconda del valico utilizzato, le merci possono raggiungere la Francia, la Svizzera o l’Austria e continuare poi il viaggio verso altre destinazioni in tutta Europa. Pensiamo alla Spagna, alla Gran Bretagna, al Benelux, alla Germania, alla Polonia. Oggi il 66% del volume complessivo d’import-export dell’Italia con i Paesi europei viaggia su strada, il 34% su ferrovia.
Uno snodo su cui è fondamentale investire
Se il Pil italiano crescesse in media dell’1% annuo le stime di Anita ipotizzano tra quindici anni un aumento del traffico merci, rispetto al 2021, che va dal +35% al + 50% delle tonnellate movimentate, rispettivamente se si considera un aumento del trasporto di 2 o di 3 volte tanto l’aumento del Pil. Se in prospettiva il traffico fosse ripartito 50% sulla strada e 50% sulla ferrovia, la crescita del traffico stradale potrebbe essere moderata, dal + 2% al +18%, mentre quella del traffico ferroviario dovrebbe aumentare del +98% o addirittura del +129%. Investire sul Brennero come snodo logistico e commerciale diventa ancora più importante, quindi. Il tunnel del Brennero e il rafforzamento della ferrovia vanno in questa direzione.
Traffico leggero quattro volte più intenso
Al Brennero il traffico pesante nel 2022 è lievemente calato, mentre quello leggero in entrata e uscita al Brennero ha registrato un forte aumento del 64%, grazie soprattutto alla ripartenza del turismo. L’anno scorso sono stati 2,4 milioni i mezzi pesanti passati dal Brennero – erano 2,69 milioni solo nel 2019 – contro quasi 11 milioni di mezzi leggeri.