„Un avvocato che ama costruire“
Perché attivare un reparto legale interno? La scelta di ACS per avere risposte ancora più efficienti e tempestive. A guidarlo è Silvia Guadagnini, proveniente dalla libera professione.
Attivare un servizio legale interno per essere più efficaci, tempestivi ed efficienti nel gestire le richieste. Acs, IT Service Provider fondato nel 1983 a Bressanone e ora leader nel Triveneto, ha deciso di realizzare un reparto Legal & Compliance. A guidarlo è arrivata Silvia Guadagnini, bolzanina, che si definisce „un avvocato che ama costruire“. A lei abbiamo chiesto perché ACS ha fatto tale passo e come e perché ha deciso di passare dalla libera professione a un’occupazione all’interno di una impresa.

Silvia Guadagnini
Come è nata l’idea di introdurre un reparto Legal & Compliance (L&C)?
ACS ha sempre avuto una forte attenzione ai temi della compliance e della gestione normativa, ma in passato queste attività erano gestite separatamente da più figure interne. Con la crescita del Gruppo ACS, che oggi comprende diverse aziende come Infominds, Printyway e Consisto, è diventato chiaro che fosse necessario riunire tutte queste competenze in un unico reparto specializzato. È così che è nato il nostro team Legal & Compliance, integrato nei servizi centrali (Corporate Services) che supportano tutte le aziende del Gruppo
Cosa fa in concreto un reparto L&C e qual è la specificità di quello di ACS?
Il reparto Legal & Compliance supporta il business aziendale e tutti i reparti interni fornendo consulenza legale e gestendo in maniera proattiva rischi legali, normativi e reputazionali. Nello specifico, ci occupiamo della contrattualistica commerciale, della gestione delle certificazioni ISO e della compliance relativa a privacy, responsabilità amministrativa e whistleblowing. Una particolarità del nostro reparto è il Tender Office, che gestisce gare pubbliche e private per tutte le società del gruppo. La nostra forza è quella di lavorare preventivamente, evitando contenziosi e creando condizioni di trasparenza.
Quali vantaggi porta con sé sul piano dell’efficienza ed efficacia aziendali?
Essere un team interno ci consente di avere una conoscenza approfondita del Gruppo, del mercato e delle necessità dei vari reparti. Questo ci permette di intervenire rapidamente, prevenire problematiche e soprattutto di offrire risposte tempestive e mirate, con il vantaggio di ottimizzare costi e risorse
Quali sono le prospettive di sviluppo future del reparto?
Attualmente siamo un gruppo consolidato di sei persone, capaci di rispondere pienamente alle esigenze dell’azienda. Considerando la continua crescita di ACS, siamo pronti a rafforzare ulteriormente le nostre competenze e risorse per accompagnare il Gruppo nelle prossime sfide, anticipando le evoluzioni normative e i bisogni aziendali.
Fin qui gli aspetti relativi alla novità in azienda. Ora ci può raccontare un po‘ di lei? Qual è la sua storia professionale in breve?
Sono bolzanina. Ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Trento e nel mentre ho lavorato per tre anni presso la cancelleria penale, ufficio del GIP, del Tribunale di Bolzano. Lì è iniziata la mia attività professionale, dove ho potuto vedere dall’interno la “macchina della giustizia”. È stata un’esperienza molto formativa. Assolti gli anni di pratica forense e superato l’esame da avvocato, mi sono messa in proprio e ho avuto la possibilità di entrare in contatto con importanti realtà imprenditoriali altoatesine. Ho capito presto che il mio interesse per la consulenza legale aziendale era forte. Mi sono quindi formata in tema di contrattualistica di impresa e mi sono dedicata a svolgere la funzione di ufficio legale per alcune aziende locali.
Come nasce l’idea di entrare in ACS con il ruolo di Head del L&C?
L’esperienza quale avvocato consulente legale aziendale, svolta in regime libero professionale, è stata importante, soddisfacente e molto formativa. Pur avendo conoscenza delle realtà aziendali che seguivo, mi rendevo conto dei limiti legati al fatto di essere esterna. L’efficacia del mio lavoro era limitata dalla oggettiva impossibilità di accedere tempestivamente a determinate informazioni o tavoli di lavoro; di conseguenza, faticavo a rendere sempre efficace il mio contributo. Desideravo crescere professionalmente e impiegare l’esperienza maturata quale consulente esterno, mettendola a disposizione di una importante realtà altoatesina. Entrare in azienda rappresentava la naturale e logica evoluzione di questo pensiero.
Quali sono gli aspetti più interessanti del suo lavoro e quali le sfide quotidiane e per il futuro?
A un anno dall’ingresso nel ruolo, confermo di essere contenta della mia scelta. Non amo litigare, preferisco senz’altro costruire. Di conseguenza, uno degli aspetti più interessanti del mio lavoro è rappresentato dalla possibilità di creare un sistema contrattuale e documentale conforme e trasparente, in grado di tutelare sia gli interessi aziendali sia il business con clienti e fornitori.
Come è cambiato il settore L&C per le imprese negli ultimi anni dalla sua prospettiva?
Negli ultimi anni, le aziende hanno sviluppato una maggiore consapevolezza sui rischi legati alla compliance. Oggi sanno che il mancato rispetto delle normative non comporta solo sanzioni economiche, ma può avere un impatto diretto sulla reputazione e sulla fiducia dei clienti e fornitori. Le certificazioni ISO, ad esempio, sono sempre più richieste perché garantiscono affidabilità e trasparenza nei processi aziendali. In questo contesto, avere un reparto L&C interno rappresenta un vantaggio strategico: permette di affrontare le sfide normative con maggiore rapidità ed efficienza, supportando la crescita aziendale in modo solido e strutturato. Credo molto in un approccio basato sulla collaborazione e sul coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, perché la compliance non è solo un requisito da soddisfare, ma un’opportunità per rendere i processi più snelli e sicuri per tutti.
Come vede il prossimo sviluppo del reparto L &C?
Guardando al futuro, il nostro obiettivo è gestire i cambiamenti normativi e sviluppare strumenti che semplifichino la gestione della compliance, rendendola sempre più integrata nelle strategie aziendali. Sono convinta che sempre più aziende sceglieranno di investire in questo ambito, riconoscendone il valore a lungo termine.