Mettere in campo i valori aziendali
L’esperienza dei collaboratori di Markas al mondiale per le imprese a Catania. All’insegna del team building e di un forte spirito di appartenenza
Fare team building partecipando al mondiale per le imprese. Condividere giornate e mettere in pratica i valori dell’azienda anche su un campo di calcio. E alla fine tornare dall’esperienza con la consapevolezza di essere squadra in ufficio e fuori. Sono questi gli elementi che hanno contraddistinto la partecipazione di una squadra di Markas Srl ai campionati iridati per le imprese organizzati a Catania. Ne abbiamo parlato con Luca Galante, da 24 anni in Markas dove è oggi responsabile dell’analisi dei costi del personale. Ma che, soprattutto, ha guidato in qualità di mister la squadra di calcetto aziendale prima alla vittoria nell’edizione provinciale della Coppa in terra altoatesina e poi al quarto posto a Catania.
Come è nata l’idea di partecipare all’edizione catanese, la numero 5, dei World Corporate Sports Games di Catania, organizzati da Csain e dalla World Federation for Company Sport?
Durante la vittoria alla Coppa organizzata dai Comprensori di Bolzano Città, Bolzano Land e Burgraviato di Confindustria Alto Adige assieme a Csain Alto Adige abbiamo appreso di questa possibilità. Ne ho parlato all’interno dell’azienda e i vertici hanno appoggiato l’iniziativa e l’hanno seguita con grande passione e interesse.
Come era composta la squadra e che clima si è creato tra di voi?
Il regolamento – molto rigoroso – prevedeva un numero massimo di convocati in lista. Per questo alla fine siamo scesi in 13, 12 della squadra e, come detto, per i primi due giorni anche l’amministratore delegato. Siamo rimasti da martedì a domenica, dal 18 al 23 giugno. Il clima, anche grazie alla vicinanza dei vertici – oltre al Ceo anche la direttrice generale Evelyn Kirchmaier era costantemente in contatto con noi – è stato molto rilassato e coeso. Ha aiutato anche il fatto che ai mondiali c’erano delegazioni con quasi 4600 atleti da diversi Paesi. Solo per la nostra disciplina, il Calcio a 5, c’erano 27 squadre con rappresentanze di Israele, Germania, Francia, Belgio e Malta solo per citarne alcune.
La squadra di calcio a 5 per voi è un modo per unire e coinvolgere ancora di più i collaboratori?
Nella mia attività per il calcio a 5, mi sono sempre dedicato a cercare di coinvolgere i ragazzi della sede e non, per far vivere loro l’azienda a 360 gradi e per alimentare lo spirito di Markas. Nella squadra erano presenti i giocatori che avevano vinto il torneo di Bolzano, con collaboratori che vengono dalla sede di Bolzano, di Bergamo, Verona. In lista abbiamo inserito anche persone della sede siciliana. Non solo: vanno menzionati i nostri responsabili in loco a Catania di Markas sempre presenti al campo con supporti di ogni tipo, dal tifo con la banda musicale, all’acqua per dissetarci.
Che effetto si è avuto sullo spirito di squadra in campo e una volta tornati al lavoro?
L’effetto è stato meraviglioso: i ragazzi – presenti con età dai 25 ai 36 anni – che durante l’anno magari non riescono a trovarsi per il fatto di lavorare in reparti diversi o lontani, si sono potuti conoscere meglio personalmente e anche lavorativamente. La presenza del Ceo nei due giorni ha giovato tantissimo a creare ancora di più uno spirito di appartenenza all’azienda.
Cosa l’ha colpita di più delle giornate a Catania?
Mi ha fatto veramente piacere vedere i componenti della squadra che si ripetevano la necessità di praticare anche in campo i valori dell’azienda quali affidabilità, impegno e correttezza. La soddisfazione più grande è stato, infatti, ricevere i complimenti degli arbitri e delle squadre avversarie per il fair play. Alla fine è stata un’esperienza di team building straordinaria oltre che un modo per vivere concretamente i valori aziendali. Markas, tra l’altro, è impegnata tanto in questo momento nel promuovere attività per i dipendenti: si organizzano corsi nella palestra aziendale dal pilates allo yoga e l’affiliazione a Csain prelude all’introduzione di nuove iniziative.