„La parola ‚diverso‘ non esiste quando si parla di umanità“
Claudia Shahini, della Würth Italia, ha potuto vivere l'esperienza di volontaria ai Giochi olimpici speciali. Un modo per aiutare gli altri e arricchire se stessi.
Aiutare gli altri e vivere concretamente valori come l’inclusione e la diversità. Venti collaboratori e collaboratrici di Würth hanno potuto fare un’esperienza unica come volontari alle Special Olympics. Si tratta dei Giochi olimpici per persone con disabilità che Würth Italia da sempre supporta sotto molti aspetti. Uno di questi riguarda l’opportunità per i collaboratori e collaboratrici dell’impresa di proporsi come volontari per le diverse edizioni. L’ulitma si è tenuta a Berlino nell’estate 2023. Tra chi ha dato un aiuto essenziale al successo organizzativo della manifestazione anche Claudia Shahini, che in Würth si occupa di Corporate communication, a cui abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.
Perché ha deciso di fare la volontaria alle Special Olympics?
Ciò che mi ha spinto a fare la volontaria Special Olympics è stata la possibilità di poter dare con il mio contributo, un piccolo grande supporto a tutte le atlete e a tutti gli atleti di Special Olympics. Un’esperienza che mi ha arricchito umanamente e mi ha insegnato che la parola inclusione esiste, quando ognuno di noi fa un passo in più.
Cosa le ha lasciato questa esperienza e quante volte l’ha fatta o la rifarebbe?
Questa esperienza mi ha lasciato fortemente colpita dalla vitalità e dal coraggio che gli atleti e le atlete mi hanno tramesso. Per ora, ho fatto la volontaria di Special Olympics solo una volta, spero di avere la possibilità di poter di nuovo prendere parte alle attività organizzate.
Quale legame è rimasto con gli atleti/le atlete e gli altri volontari?
Con gli atleti e le atlete si crea un legame umano, empatico e ricco di scambio. Con gli altri volontari abbiamo vissuto dei momenti molto intensi che ricorderò per sempre. Specialmente durante la Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi, molte sono state le emozioni che difficilmente dimenticherò.
Come ha influito sulla sua visione della diversità l’esperienza da volontaria alle Special Olympics?
Ho realmente capito che la parola “diverso” non esiste quando si parla di umanità. La diversità è un modo semplice di categorizzare la realtà. Se non sei come me, sei “diverso” ma non è così. Tutti gli atleti e le atlete, ma soprattutto i famigliari, mi hanno insegnato che con tanto amore, pazienza e coraggio, si possono affrontare tutte le sfide, sempre a testa alta.
Come ha influito sull’organizzazione del lavoro la gestione della diversità in Würth e in particolare nel settore in cui lavora lei?
Da anni la nostra azienda è partner ufficiale di Special Olympics, un grande esempio di come anche le aziende possono dare il loro contributo per cercare di cambiare le cose. Una volta tornati dall’esperienza di volontariato abbiamo comunicato sia internamente sia esternamente quello che abbiamo vissuto, in modo da sensibilizzare il più possibile sull’importanza dell’inclusione. Io personalmente mi occupo di comunicazione aziendale e per questo aver preso parte direttamente all’esperienza e averla poi raccontata tramite i nostri canali è stato sicuramente un grande valore aggiunto.