Il raddoppio della bolletta è solo l’inizio
Il settore degli inerti è toccato dall'aumento dell'energia. Lo chiarisce Christian Grünfelder, amministratore delegato di Beton Lana.
Anche il settore degli inerti è toccato dall’aumento dell’energia. Lo spiega con chiarezza Christian Grünfelder, amministratore delegato della Beton Lana, gruppo attivo nella produzione di calcestruzzo e inerti con tre stabilimenti, rispettivamente a Lana, Bolzano e Bressanone. Il settore di attività più colpito dagli aumenti dell’energia, che in un anno ha visto la bolletta della luce salire del 100%, è quello della produzione di inerti. Per produrne una tonnellata infatti sono necessari fino a 5 Kwh, unità di misura dell’energia elettrica che ha visto i costi lievitare in maniera molto rilevante. Grünfelder è anche il portavoce del Gruppo Cave e torbiere all’interno di Assoimprenditori Alto Adige.
Come è cambiata la spesa per l’energia elettrica nell’ultimo anno?
A causa degli incrementi nei prezzi energetici nel nostro impianto di calcestruzzo di Bolzano il costo dell’energia elettrica è raddoppiato per una spesa di parecchie decine di migliaia di euro in più tra l’estate di quest’anno e quella dell’anno passato. Oggi il costo dell’energia rappresenta circa il 2% dei costi complessivi di produzione e, grazie al fatto che facciamo parte del gruppo di acquisto energia di Assoimprenditori Alto Adige, siamo riusciti a evitare incrementi per gli altri due stabilimenti, di Lana e Bressanone.
Per il prossimo futuro, invece, come si prospetta la situazione?
Siamo preoccupati: se guardiamo al prossimo anno, quando verranno applicati anche in questi ultimi i prezzi di mercato, per noi il costo della bolletta elettrica rischia quantomeno di triplicare, perché oltre allo stabilimento di Bolzano, che ha una dimensione ridotta, saliranno i costi energetici anche per i nostri stabilimenti di grande dimensione, Lana e Bressanone. E le bollette aumenteranno di molto, anzi, moltissimo. Basti pensare che per i nostri impianti in cui produciamo sia inerti sia calcestruzzo il consumo per singolo stabilimento è di oltre 1 milione di Kwh, e la spesa maggiore riguarda soprattutto gli inerti.
Di quanta energia avete bisogno per la vostra produzione di inerti?
A Lana e Bressanone, unità dedicate agli inerti, consumiamo fino a 5 Kwh per produrre una tonnellata di inerte. Se pensiamo che ne produciamo oltre 500.000 tonnellate annue, si fa presto a capire che la bolletta del 2023 rischia di essere più cara per centinaia di migliaia di euro. Per fare un esempio: su un impianto di inerti con 200.000 tonnellate prodotte e un consumo di 1 milione di Kwh parliamo oggi di 150.000 euro di bolletta elettrica annua contro i 600.000 euro che pagheremmo a prezzi di mercato.
Nel vostro comparto il caro-energia si somma ad un altro tema, quello dei certificati ETS, che appesantisce i costi ulteriormente?
Il nostro settore dipende moltissimo dai certificati ETS relativi all’acquisto di titoli che compensano la Co2 prodotta. Il mercato degli ETS ha visto un incremento molto forte, parliamo di cifre arrivate a 80 euro a tonnellata contro meno di 20 euro di pochi anni fa. Tale meccanismo ha portato a un’esplosione dei costi che ci rende difficile offrire prezzi sicuri e costanti ai nostri clienti finali.