„Conciliare famiglia e carriera è possibile“
Gabiria Di Gregorio, giunta dall'Abruzzo a Brunico, ex militare, da operaia è diventata responsabile della produzione e della logistica in Autotest dove anche gli orari flessibili aiutano a gestire figli e lavoro.
Crescere professionalmente grazie alla volontà, la formazione continua e la capacità di apprendere sul posto di lavoro. Per Gabiria Di Gregorio, abruzzese, la disciplina e l’abnegazione, unita al rispetto delle regole, sono leve fondamentali per la propria crescita professionale e umana. Dopo l’esperienza da militare a Torino (dove era caporale), Di Gregorio ha conosciuto Brunico e l’Alto Adige a seguito della propria attività Militari. E ha deciso che questo doveva essere il posto in cui vivere. Da 10 anni qui, è entrata inizialmente come operaia semplice nell’industria automotive dove ha accumulato esperienza e competenze, arrivando a ricoprire i ruoli di Prozess Technologerin e Vice-responsabile del reparto plastica. In Autotest da circa sei mesi, ha assunto l’incarico di responsabile della produzione e del settore logistica. Abbiamo parlato con lei del suo percorso e di cosa renda possibile conciliare, come nel suo caso, famiglia e carriera.

Gabiria Di Gregorio
Come è approdata in Alto Adige?
Sono originaria di Vasto, in Abruzzo, sul mare. Completati gli studi, ho voluto entrare nell’esercito per passione. Mi sono innamorata di Brunico e, dieci anni fa, ho deciso di venire a vivere qui. Io amo le regole e questo territorio, anche per questo motivo, è tagliato su misura per me.
Come è entrata nel settore dell’industria dell’automotive?
Ho iniziato come operaia semplice in una ditta, apprendendo sul campo, ho aumentato le mie competenze fino a divenire Vice-responsabile del reparto plastica. Poi c’è stata l’occasione di andare all’Autotest per una nuova sfida, prendendo in mano prima la responsabilità della produzione, poi quella della logistica. Anche il processo industriale prevede delle regole e ciò mi fa sentire a mio agio.
Qual è stato l’approccio a un reparto tipicamente maschile come la produzione?
Come responsabile affronto i problemi del personale con una mentalità da problem solver. Un atteggiamento che fa sentire la presenza al personale del responsabile e che è molto apprezzato. Per agevolare le risposte ai temi posti, ho pensato di creare un gruppo whatsapp in cui sono presenti figure aziendali che possono dare le informazioni adatte.
Per lei la formazione continua è sempre stata una costante della vita in azienda, vero?
Ho sempre cercato di aumentare le mie competenze, partendo da quelle relative alla gestione dei macchinari su cui lavoravo. Grazie alle imprese in cui sono stata, ho potuto frequentare corsi per aggiornarmi sugli aspetti tecnico-pratici, ma anche su temi più ampi come la robotica. Ora vorrei seguire un corso universitario in questo campo.
Lei ha due figli ed è pendolare da Brunico a Fortezza, come riesce a conciliare famiglia e carriera?
Ritengo che le donne non debbano farsi frenare dal bivio tra famiglia e carriera. Con una buona organizzazione si riescono a conciliare entrambe, ancora di più se l’azienda è aperta e moderna come Autotest sull’organizzazione del lavoro. Per venirmi incontro, ho ottenuto un orario che va dalle 6:30 fino alle 16, perché poi alle 16.30 prendo i miei bambini e dedico tempo a loro, a me stessa e alla famiglia.
La scelta dell’orario di arrivo in azienda non è casuale, vero?
A me piace vivere la produzione, alle 6 il reparto si avvia e ci si può dedicare alle esigenze di chi vi lavora, senza dover avere a che fare con la parte più burocratica del lavoro come e-mail, videocall o riunioni che pure sono importantissime, e alle quali dedico tempo durante il resto della giornata lavorativa. In più, avere un responsabile che vive il suo reparto giornalmente crea un clima favorevole al team-building. A mio parere, ciò si crea principalmente dentro l’azienda e lo si rinsalda poi anche con attività esterne.