L’orto aziendale è solo l’inizio
Alla Rothoblaas la sostenibilità si nutre delle idee dei collaboratori e delle collaboratrici che vengono poi messe a terra. Un modello che l'impresa applica anche alle iniziative di solidarietà.
Prendete la sostenibilità. Un termine che talvolta rischia di avere un effetto di wordwashing: ne parlo ma in realtà non lo metto in pratica. Perché? Per il fatto che passare dai grandi principi enunciati ad azioni concrete spesso non è così immediato. Alla Rothoblaas, azienda che sulla sostenibilità punta con forza, il ponte tra idee e fatti passa anche attraverso il coinvolgimento del personale. Così un anno fa è nato il Comitato Green, composto a turno da sette collaboratori e collaboratrici individuati tra i 20 portavoce ambientali, tanti quanti sono i reparti dell’impresa di Cortaccia. Grazie all’interazione con il resto del personale e a un budget che l’impresa assegna all’organismo, annualmente vengono messi a terra eventi green o iniziative con ricadute ambientali.
Il modello
La raccolta di idee dai collaboratori e collaboratrici per realizzare progetti aziendali nasce circa 7 anni fa, spiega Petra Zöggeler, responsabile Sostenibilità di Rothoblaas. Nel 2017 viene istituito il Comitato Charity. Anche in questo caso, un organismo gestito dai dipendenti e dotato di un budget aziendale (circa 100.000 euro) fa da collettore di idee provenienti da tutti i collaboratori e le collaboratrici dell’impresa nel mondo. In totale, oltre 600 persone, di cui 200 circa nella sede centrale collocata sulla Strada del Vino altoatesina. Nel caso del Comitato Charity si tratta di progetti che hanno ricadute sul sociale (il sostegno a una associazione impegnata ad aiutare i meno fortunati, ad esempio). Per il Comitato Green, si punta invece su azioni che abbiano un effetto positivo sull’ambiente dentro e fuori l’azienda.
Primo anno, primo progetto
Nel primo anno di vita, il Comitato, dotato anch’esso di un budget devoluto dall’impresa, ha selezionato i progetti arrivati dal personale. E alla fine ha optato per la realizzazione di un orto aziendale. Ogni collaboratore e collaboratrice può prendersi cura di una parte dell’orto, che occupa in tutto 200 metri quadrati, e coltivarselo per autoprodurre una quota di verdura del proprio fabbisogno quotidiano. La realizzazione del progetto era in mano ad un team composto da alcuni portavoce ambientali di reparto, che poi hanno inspirato tanti altri a partecipare al progetto dell’orto aziendale.
Responsabilità sociale e ambientale di impresa estesa al personale
Accanto ai due Comitati Charity e Green, ci sono altri gruppi di lavoro come, per esempio, il team green events, che si occupa degli eventi green. In questo caso si tratta di azioni o iniziative per favorire e sostenere comportamenti o produzioni sostenibili in campo alimentare, agricolo e non solo. Negli anni sono stati organizzati ad esempio, serate di cucina vegetariana in azienda o la proiezione di un film per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente con previo incontro-aperitivo con un’azienda biodinamica del territorio. Un altro team ha realizzato una app dedicata ai dipendenti che restituisce una mappa delle aziende agricole della zona che agiscono in modo sostenibile. „Il principio è quello di estendere la responsabilità sociale dell’impresa dai vertici a tutti coloro che ci lavorano e di ascoltarne le idee e i suggerimenti. In questo modo si valorizza la diversità delle centinaia di persone che hanno origine e cultura eterogenee e che si esprime nelle tante idee diverse per vivere la responsabilità ambientale e sociale“ conclude Petra Zöggeler.