Persone

Dal deserto alle montagne

21 Agosto 2024

Antony Akouasi, 13 anni fa è partito dal Ghana con in tasca la speranza di un futuro migliore. Alla Weger ha potuto coronare il suo sogno

La vita è fatta di coraggio e snodi decisivi. Per Antony Akouasi, giovane arrivato dal Ghana, l’esistenza si è trasformata con l’arrivo in Alto Adige e l’incontro con un’impresa che ha creduto in lui e gli ha permesso di coronare il suo sogno. Partito dall’Africa, dal Ghana è arrivato in Libia nel 2011 attraversando il deserto e da lì, nel giro di altri tre anni, attraverso il mare, in Sicilia. Abbiamo parlato con lui della sua vicenda e della sua nuova vita presso la Weger Walter Srl di Chienes.

Come è proseguita la sua storia?

Antony Akouasi

Sceso in Sicilia, sono successivamente arrivato in autobus in Alto Adige, a Bolzano, dove sono rimasto per un anno. Poi grazie alla Caritas sono arrivato a Vandoies, dove poi ho deciso di battezzarmi. Alla cerimonia di battesimo ho incontrato il responsabile della Weger.

 

E poi?

I responsabili della Caritas gli hanno riferito che ero bravo nel riparare un po’ tutto, avevo imparato nel mio Paese a partire dalle biciclette. Allora mi ha messo alla prova per sei mesi e poi mi hanno assunto.

Come è stato integrarsi, a partire dalla lingua?

Ho studiato l’italiano e ho preso anche la patente di guida per poter essere autonomo.

Ora alla Weger di cosa si occupa?

Sono impiegato nel reparto piegamento. Ho un grande feeling con la mia squadra, mi piace molto collaborare con gli altri tre colleghi, si impara sempre molto e c’è una bella atmosfera.

Cosa le piace della sua occupazione?

Guardi, sin da bambino ho sempre amato mettere mano a oggetti e prodotti per sistemarli e mi sarebbe sempre piaciuto fare un lavoro meccanico. Ora qui ho potuto di fatto realizzare quella mia aspirazione. E sono molto felice.

Per l’abitazione come ha fatto?

Il titolare dell’azienda, Walter Weger, ha messo a disposizione propri appartamenti in cui possiamo stare noi collaboratori che veniamo da lontano. è un grande supporto anche per mia moglie di origine nigeriana che viveva a Vadena prima di venire a Chienes e a mio figlio nato poco più di un anno fa.