Di corsa per il PNRR
A Taranto l'altoatesina Rotech risana a tempo di record l'acquedotto: 30 metri al giorno e perdite ridotte del 20%
Il PNRR aguzza l’ingegno. Si potrebbe parafrasare così il noto adagio per adattarlo al cantiere che sta realizzando – ormai si è a oltre metà dell’opera – la Rotech srl di Campo di Trens. Il bando di appalto dell’Acquedotto pugliese, il primo per questo ente finanziato attraverso il Recovery Plan, prevede tempi stretti e non prorogabili. Da dicembre 2022 a dicembre 2023: non un giorno di più per portare a termine il risanamento (o relining) dei 10,4 chilometri delle due condotte (5,2 km ciascuna), pena la perdita del sostegno Ue. Una sfida da 30 metri lineari di risanamento al giorno che Rotech srl sta portando a termine grazie all’uso di tecniche innovative e di una organizzazione adatta ai paletti imposti dall’appalto.
Il più grande appalto PNRR del centro sud
Con i suoi 10 km di condotte da risanare e i 27 milioni di euro di importo, il cantiere per rinnovare l’unico acquedotto che serve la città di Taranto con i suoi 188.000 abitanti – spiega Giacomo Tineri, procuratore per Rotech dove lavora da 13 anni – è il più importante del Centro-Sud. Non solo per questo, l’attenzione verso i lavori da parte di cittadini e stakeholders è elevata. Anche per il fatto che, una volta terminata, l’opera avrà una vita residua più che raddoppiata. E avrà una riduzione delle perdite di acqua, uno dei grandi problemi comuni a tante condotte in Italia, del 20% rispetto a oggi.
Tecniche innovative, meno dispersione
Rotech srl, grazie alla sua tecnologia no-dig, e all’uso di due diverse tecniche di risanamento delle tubature, assicurerà un calo drastico della dispersione e una durata maggiore dell’opera. “Se non ci sono eventi straordinari o rotture dovute ad azioni esterne – sottolinea ancora Tineri – l’opera è certificata per un periodo tra i 70 e i 100 anni contro i 30 attuali”. Due le tecnologie impiegate. La prima prevede che la tubazione esistente ospiti una nuova tubazione appositamente realizzata in polietilene. Si realizza così una nuova condotta totalmente indipendente dalla prima. La seconda prevede che al posto della tubazione venga inserita una guaina con resina.
Organizzazione adattata ai tempi stretti
Le due soluzioni applicate permettono di ridurre i tempi, tanto che normalmente un cantiere di queste dimensioni si completerebbe in 24 mesi almeno. Accanto alle tecniche, Rotech srl ha messo in campo anche una squadra di collaboratori importante: 60 persone in totale in cantiere di cui 20 fornite dalla casa madre che ha dato anche supporto tecnico. Si spiega così il rifacimento in meno di 5 mesi della prima condotta che a breve entrerà in funzione, mentre la seconda verrà chiusa per essere risanata in tempi – questa la stima del dottor Tineri – ancora più rapidi. La città di Taranto, che nei mesi del cantiere ha sempre potuto contare sul funzionamento dell’acquedotto, potrà poi avere un’opera più sostenibile e durevole. E che – conclude Tineri – avrà necessità anche di minore manutenzione rispetto ad oggi. Perché la presenza del tubo d’acciaio esterno a tutela delle nuove condotte interne saranno uno scudo rispetto al terreno acido e vicino al mare, quindi ancora più corrosivo.